ORCHESTRA DEL BARACCANO
direttore Giambattista Giocoli
Gabriele Bellu violino
Claudia Piga flauto e ottavino
Davide Braco clarinetto
Sergio Ruiu tromba
Isabella Ricci pianoforte
Raffaele Damen fisarmonica
Gianluigi Paganelli basso tuba
voce recitante
Marco Sgrosso
Musiche di
OTTORINO RESPIGHI
(Bologna, 1879 – Roma, 1936)
brani tratti dalle suite
ANTICHE ARIE E DANZE PER LIUTO
arrangementi di Fabio Codeluppi, Giambattista Giocoli e Filippo Mazzoli
Balletto detto "Il Conte Orlando" (1599)
Gagliarda (155?)
Villanella (fine sec. XVI)
Passo mezzo e Mascherada (fine sec. XVI)
Laura soave, Balletto con gagliarda, saltarello e canario (1581)
Danza rustica (1617)
Campanae parisienses - Aria (sec.XVII)
Bergamasca (1650)
Arie di corte (sec. XVI)
Passacaglia (1692)
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G. B. PERGOLESI
(Jesi, 1710 – Pozzuoli, 1736)
IGOR STRAVINSKIJ
(Lomonosov, 1882 – New York 1971)
brani tratti dal balletto
PULCINELLA
Sinfonia | Serenata
Scherzino - Allegretto - Andantino
Tarantella | Toccata | Gavotta (con due variazioni)
Vivo | Minuetto - Finale
Arrangiamenti originali per ensemble
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TESTI
Originali e tratti da LU CUNTU DE LI CUNTI di Giambattista Basile
e dalla drammaturgia partenopea, scritti o elaborati da
MARCO SGROSSO
settembre 2025 | Teatro del Baraccano
PULCINELLA all'improvviso
Attraverso uno sguardo immersivo nell’atmosfera di straordinario fervore culturale della Napoli del ‘500 e del ‘600, il progetto vuole orientare gli spettatori ad ammirare la vivacità della musica popolare, la naturalità della commedia dell’arte e la straordinaria popolarità della maschera napoletana.
La musica popolare viene esplorata attraverso la genialità musicale di Ottorino Respighi, di Igor Stravinskij e di Giovanni Battista Pergolesi, uno dei massimi esponenti della Scuola Musicale Napoletana.
La musica dal Conservatorio di Napoli e le commedie del 1700 della Biblioteca Nazionale di Napoli con protagonista Pulcinella, furono gli elementi che stimolarono la creazione ad Igor Stravinskij delle musiche del balletto Pulcinella (1919-1920), ispirato all’omonima opera di Pergolesi, musicista tra gli esponenti più importanti della Scuola Musicale Napoletana.
Negli stessi anni Ottorino Respighi, grande appassionato di musica antica, arrangiava le Antiche Arie e Danze per liuto, una raccolta di danze popolari del ‘500 e del ‘600 e il pensiero va immediatamente all’epoca della nascita della commedia dell’arte, alla maschera e dunque al nostro Pulcinella.
PULCINELLA, TRA CIELO E INFERNO
Pigro, volubile e incostante, furbo ma anche stupido, intrigante, goloso e bugiardo, allegro e funereo, rudemente maschio ma intriso di femminilità,
angelo e demonio, bonario e crudele, rassegnato e ostinato, comico e tragico, infedele, affamato e disperato, infiniti sono gli appellativi che si addicono a questa maschera straordinaria, sospesa tra il bianco candido dell’abito e il nero minaccioso del volto.
Pulcinella, figlio della Luna e della Notte, originario di Acerra e inventato agli albori del Seicento dal famoso attore Silvio Fiorillo, che forse si ispirò al contadino Puccio D’Aniello da cui forse deriva il nome. La maschera di Pulcinella possiede una caratura inquietante e misteriosa, collegata all’uovo da cui si affaccia alla vita il ‘pulicinello’.
È la dimensione più profonda e primordiale che ci interessa esplorare nel lavoro in maschera, che dai tempi più antichi svela e rivela le inquietudini, le fragilità e il bisogno vitale di libertà dell’uomo contemporaneo.
Marco Sgrosso
musica e commedia dell'arte
in occasione del 25° centenario della nascita di Napoli