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2025

L'ANGELO DELLA MEMORIA
spettacolo di teatro musicale sulla memoria della Shoah
gennaio 2025

Nato da un’idea di Giambattista Giocoli, questo spettacolo vuole essere una riflessione sulla criminale aberrazione delle deportazioni e dei campi di sterminio nazisti. Un ricordo straziante, ma mai retorico, di tutte le vittime del nazi-fascismo.

Nell’inverno del 1940 il compositore francese Olivier Messiaen si trovava prigioniero nel campo tedesco di Stalag VIIIA, in Sassonia. Non era l’unico musicista e questo lo stimolò, nonostante la durezza della vita nel campo, a comporre un pezzo per gli esecutori che vivevano con lui.
Il risultato fu una grande composizione in 8 movimenti: il Quatuor pour la fin du temps, ad oggi uno dei capisaldi della storia della musica da camera del ‘900. Il violinista ed il clarinettista avevano con sé i propri strumenti; nel campo si trovò un violoncello al quale mancava una corda ed un vecchio pianoforte al quale ogni tanto si incastravano i tasti; così, nel gennaio del 1941, di fronte ad un insolito pubblico, costituito da oltre 5.000 prigionieri provenienti da Francia, Belgio, Polonia ed altre nazioni, si svolse il singolare concerto.

Il compositore preparò il pubblico all’ascolto, spiegando il significato del pezzo che i musicisti avrebbero eseguito nell’improvvisato concerto.
Qualche anno dopo Messiaen dirà di non aver mai avuto un pubblico tanto attento e comprensivo come quello.

 

La composizione originale è strutturata in otto movimenti, che corrispondono nella drammaturgia ad altrettanti momenti della Shoah.
Su queste musiche Valentino Corvino Andrea Agostini hanno composto una nuova partitura elettronica, che dialoga con la partitura originale, mantenendo la struttura in otto movimenti, su cui il regista Massimo Sceusa e l’interprete Mirko Rizzotto hanno costruito una drammaturgia, con il fine di raccontare sì il dolore, lo strazio, ma anche l’ironia e la leggerezza di alcuni momenti, di certo vissuti con inconsueta intensità nella inaspettata coscienza del valore della vita.

Partendo dalle memorie e dalle testimonianze dei sopravvissuti e delle vittime del nazi-fascismo, Mirko Rizzotto interpreta i principali momenti della Shoah: dal rastrellamento alle deportazioni, dalla vita nei campi di concentramento al difficile ritorno dei sopravvissuti, attraverso una narrazione che contempera il senso di una libertà ritrovata con i segni lasciati dagli orrori sofferti.
Un’unica storia, fatta di episodi vissuti da persone diverse, concatenati fra loro dal medesimo filo cronologico e drammaturgico: una storia raccontata attraverso tante storie.

La forza di questo progetto è anche frutto della ricerca approfondita di materiale inedito, originale, reperito grazie alla collaborazione con lo Studio Pro Forma, storia e memoria di Carpi.

​​

una produzione
Teatro del Baraccano
ATTI SONORI

Musica
QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS
di Olivier Messiaen

elaborazioni elettroniche originali di
Valentino Corvino e Andrea Agostini

Memorie e testimonianze di sopravvissuti e vittime
del nazi- fascismo scelti e interpretati
da Mirko Rizzotto

ORCHESTRA DEL BARACCANO
Davide Braco 
clarinetto
Fabrizio Zoffoli violino | Alessandra Cafaliello violoncello
Denis Zardi | pianoforte
direttore Giambattista Giocoli

attore e drammaturgia
Mirko Rizzotto

regia, luci e voce fuoricampo Massimo Sceusa

Durata: 1h. e 10 min. ca.

Età: per ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni

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