Il programma proposto questa sera è frutto di scelte che hanno a che fare con vari momenti della mia vita personale, momenti che hanno generato curiosità profonde legate agli stati d’animo che ciascuno dei brani mi sembra esplorare.
L’apertura della serata, con la sonata di Brahms, offre lo spazio giusto per cercare nel dialogo col violino un momento di speranza e freschezza.
La delicatezza delle melodie, la scrittura cameristica equilibrata e il territorio tonale del brano mi sembrano una continuazione organica del lascito beethoveniano. Come spesso accade coi grandi compositori romantici tedeschi, consciamente o inconsciamente iniziano dal punto estremo lasciato da Beethoven in ogni genere. Questo è accaduto con le sinfonie, i quartetti, le sonate e in questo caso le sonate per violino e pianoforte.
La prima sonata di Brahms mi sembra scritta sulla scia dell’ultima sonata per violino di Beethoven, anche questa in sol maggiore.
Se nelle grandi sonate che ho avuto modo di suonare con Mayumi (Kreutzer, Frank, Strauss) i due strumenti sono spesso in una posizione di grandiosa ed epica lotta, Brahms in questo brano mette in luce diverse possibilità di dialogo, creando un’interazione più intima e dai toni più calmi.
Intimità che lega il brano anche ai gioielli nascosti di Schumann, gli Albumblätter, dove in poche battute si dipingono con grande poesia stati d’animo contrastanti e profondamente umani.
I Pezzi di fantasia op.12 sono brani che ho imparato al mio ritorno da un viaggio in India lo scorso anno. Posso sinceramente confermare che lo stereotipo del viaggio spirituale in India che cambia la vita è fortemente giustificato. Ricordo ancora il senso di meraviglia che ho provato quando dopo quasi un mese di silenzio dalla Musica, ho suonato le prime note di Des Abends al mio rientro a Berlino. Non scorderò mai quel momento di meraviglia e incredulità, il suono del pianoforte mi sembrava essere troppo bello per essere vero ed è quella stessa sensazione che vorrei regalare al pubblico.
Gli altri brani dell’opera 12 sono momenti di grande instabilità emotiva, che oscillano tra il sogno, la disperazione, gli slanci, le passioni tipiche di Schumann, squilibri in cui si riflette molto la mia natura, con improvvisi squarci su mondi estremamente lontani... gli stessi mondi metafisici di cui a volte, per pochi millesimi di secondi, mi è sembrato di percepire l’odore in India.
La parentesi su Ligeti è una transizione sul Novecento e un omaggio ad un compositore, nel centenario dalla nascita, che è già diventato un classico. La Musica Ricercata sembra una risposta divertita alla dodecafonia, dove il criterio compositivo (ogni brano costruito su una, due, tre, quattro etc. note) diventa motivo di sperimentazione pura.
Il concerto, o almeno il programma stabilito, si conclude con la festosa Venezia e Napoli di Liszt, compositore e uomo che considero tra i più interessanti nel mondo musicale. Frutto di viaggi e "pellegrinaggi" in giro per l’Europa, raccoglie le canzoni popolari del tempo a Venezia (La biondina in gondoleta, nel dialetto veneto) e Napoli (Tarantella e Fenesta vascia, canzone d’amore napoletana) trasformandole in uno spettacolo per le orecchie di altissima classe pianistica. Anche questo brano ha tanto valore personale, studiarlo è stato un consiglio del mio mentore S. Gadjiev: egli mi ha spinto a cercare attraverso Venezia e Napoli una riconnessione alle mie origini siciliane dopo anni (16, la metà della mia vita tra pochi giorni, il 27 agosto) di peregrinaggi nel mondo, odissee necessarie per studiare e apprendere da tante culture diverse.
La Musica è sempre stata per me un modo di comunicare le verità dell’anima. Non sempre ci si riesce, ma questa meta all’orizzonte è sempre rimasta ben visibile e qualche volta sembra quasi di raggiungerla.
Giuseppe Guarrera
PROGRAMMA e FORMAZIONE MUSICALE
ore 19:00
Aperi-concerto
Giuseppe Guarrera pianoforte
Mayumi Kanagawa violino
J. Brahms Sonata n.1 per violino e pianoforte
Aperitivo con gli artisti al Bar del Teatro Baraccano: tariffe à la carte
ore 21.30
Recital pianistico
Giuseppe Guarrera pianoforte
R. Schumann Fantasiestücke op. 12
G. Ligeti Musica Ricercata
F. Liszt Venezia e Napoli
Biglietteria
apericoncerto + concerto serale €15
apericoncerto 7€
(aperitivo non compreso)
concerto serale €10
Giuseppe Guarrera
Nato in Sicilia nel 1991, si è perfezionato a Berlino presso la “Barenboim-Said Akademie”, sotto la guida di Nelson Goerner, ottenendo il diploma a pieni voti nel luglio 2018. In precedenza ha studiato con Giuseppe Cultrera e poi con Siavush Gadjiev a Gorizia, e a Berlino ha frequentato il master alla Hochschule für Musik Hanns Eisler con Eldar Nebolsin.
Nel 2018 ha inoltre ha fatto parte della Verbier Festival Academy, dove ha ricevuto il Premio speciale della Fondazione Tabor, ha ottenuto una borsa di studio dal Ruhr Klavier Festival in Germania, ed è stato selezionato tra i vincitori dello “Young Classical Artists Trust (YCAT)”, premio assegnato ogni anno alla Wigmore Hall di Londra.
Si è esibito come solista con la Liverpool Philharmonic Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Symphonique de Montréal, l'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, con direttori quali Flor, Petrenko e Kitajenko.
Collabora stabilmente con il Pierre Boulez Ensemble di Berlino, con il quale, sotto la direzione di Daniel Barenboim, ha eseguito la prima assoluta del concerto di Benjamin Attahir, nella settimana inaugurale della Boulez Saal nel 2017.
Ha suonato in numerose sale europee, tra le quali la Wigmore Hall di Londra, Fondation Louis Vuitton a Parigi (ciclo “Nouvelle Génération” 2018), Boulez Saal a Berlino, Ruhr Klavier Festival in Germania, Leeds International Concert Series, Royal Conservatoire di Birmingham, Studio Flagey a Bruxelles, Sony Auditorium di Madrid, Leeds University, Teatro la Fenice di Venezia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Verdi di Trieste.
Attivo anche sul fronte cameristico, invitato già al Festival di Rolandseck da Mihaela Martin e al festival di Gerusalemme da Elena Bashkirova, si esibisce con solisti quali Pascal Moragues, Ramon Ortega Quero, Jiyoon Lee, Mayumi Kanagawa, Ben Goldscheider, Alexander Warenberg.
Altri riconoscimenti negli anni precedenti sono stati il secondo premio al “J.Mottram International Competition” a Manchester nel 2015, e il “Premio Venezia” ricevuto nel 2010 dal Teatro La Fenice.
Ha partecipato a masterclasses con Daniel Barenboim, Ferenc Rados, Mikail Voskresensky, Sergei Babayan, Richard Goode e Michel Beroff, ed insegna attualmente presso la Barenboim-Said Academy di Berlino.